Synopsis
Sinossi
Maggio 1977: “Padre padrone” di Paolo e Vittorio Taviani vince a Cannes la Palma d’oro. Quarant’anni dopo il documentario va alla ricerca di ricordi, curiosità e aneddoti sul film attraverso la testimonianza dei registi e soprattutto dei protagonisti Omero Antonutti e Saverio Marconi che tornano in Sardegna, ritrovano i luoghi dove fu girato, incontrano le tante comparse sarde che a loro volta inanellano inediti frammenti di memorie sulla lavorazione. A far da collante a queste voci – fra cui Nanni Moretti, che aveva un piccolo ruolo – lo scrittore Gavino Ledda, l’autore del romanzo al quale liberamente si ispirarono i Taviani.
Selezione ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2017 – sezione riflessi
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Director
Emozione, non nostalgia di Sergio Naitza Non c’era davvero nulla da aggiungere, dal punto di vista critico e storico, su “Padre padrone”: esiste una corposa saggistica cinematografica internazionale che ha scandagliato con acutezza il film dei Taviani. Il documentario, quindi, non avrebbe avuto interviste a critici o specialisti. C’era un solo modo per riparlare ancora, quarant’anni dopo, sul segno che ha lasciato: dare la parola a registi e attori e soprattutto alle tante comparse che mai avevano raccontato l’esperienza di quel set, restituendo così un coro incrociato di voci in cui ricordi, testimonianze, aneddoti, episodi grandi e piccoli potessero far rivivere l’atmosfera della lavorazione e, in maniera subliminale, riflettere sulla nascita di un capolavoro del cinema. Uno sguardo emotivo e non nostalgico: questa la bussola che ci ha guidato nella costruzione del documentario che partiva dall’idea di riportare alcuni protagonisti in Sardegna, mostrando come sono cambiati, trasformati o rimasti uguali i luoghi delle riprese e farli incontrare fra di loro, facendo emergere lentamente l’onda lunga dei pensieri che era confinata finora nell’album dei ricordi. Ritrovarsi – da Omero Antonutti e Saverio Marconi che riscoprono come sono invecchiate le comparse con le quali avevano interagito, da Paolo e Vittorio che riabbracciano (non si vedevano da 32 anni) Gavino Ledda – è stata per tutti una festa del cuore, il ritorno ad una memorabile storia cinematografica da condividere con lo spettatore di ieri e di oggi. E, tra le righe, indagare sulla forza del film, il suo valore metaforico di ribellione ed emancipazione da una condizione di solitudine e analfabetismo: una lezione politica e morale sempre attuale.
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Dalla Quercia alla Palma - i 40 anni di Padre Padrone
Production & Distribution
Karel in collaborazione con RAI Sardegna
Luca Melis
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